Non è la prima volta che lo dico, ma tra i vantaggi del viaggiare in treno c'è sicuramente quello di poter "origliare" un sacco di conversazioni divertenti e interessanti. Eccone una, "captata" poco tempo fa.
"Io sono fermamente convinto che nulla avvenga per caso e che quindi devi sempre prestare la massima attenzione ai segni che il destino lascia sul tuo percorso. Ne ho avuto l'ennesima riconferma proprio l'altra settimana! Stai a sentire!".
"Sono tutt'orecchi!".
"Devi sapere che saranno almeno due anni che mia figlia chiede di avere in regalo quel cuscino rosso a forma di cuore, con le braccine e con il nome impossibile da ricordare, che vendono all'IKEA; non so se ce l'hai presente".
"Sì, sì, l'ho visto anche su qualche cartellone pubblicitario".
"Perfetto. Allora, poiché si avvicinava il compleanno di mia figlia, avevo pensato di andare a comprargliene uno e, siccome l'idea di andarmi a cacciare nella zona dei centri commerciali di Corsico in auto mi fa venire la pelle d'oca e visto che ho l'abbonamento per il trasporto della bici in treno, avevo pensato di andare al lavoro caricando la bici sul treno, nonostante la brutta stagione. L'idea era quella di scendere a Cesano Boscone, quindi ho controllato che il treno che avevo intenzione di prendere non saltasse quella fermata".
"E fin qui, niente di strano".
"Aspetta, aspetta… Quando arriva il treno, vedo che la carrozza per il trasporto delle bici è in coda al treno e mi sposto per evitare discussioni con gli altri pendolari, anche se ero decisamente lontano dalle ore di punta. Mi accorgo però che un gruppo di viaggiatori ha occupato la carrozza delle bici e quindi decido di spostarmi in quella adiacente, praticamente vuota.
Avevo appena finito di sistemare la bici appoggiandola al palo, quando noto un cartello sulla porta di fronte a quella dalla quale sono salito: 'Porte inutilizzabili'.
Ho fatto mente locale e ho capito immediatamente di essere nei guai: le porte si aprono sulla destra solo a S. Cristoforo e ad Abbiategrasso. Non mi importava che ad Abbiategrasso sarei riuscito a scendere, io, quel giorno, dovevo scendere a Cesano Boscone!!!".
"Miiihh! E cosa hai fatto?".
"E cosa potevo fare? Ho provato a guardarmi intorno per vedere se riuscivo a scendere da un'altra porta, ma avrei dovuto attraversare un'intera carrozza con la bicicletta, chiedendo di spostare borse e valigette posate a terra ai lati del corridoio centrale, tirandomi addosso le ire di qualche decina di passeggeri!".
"Effettivamente non era di sicuro una situazione invidiabile.".
"Comunque, a quel punto ho rinunciato al mio piano di andare all'IKEA in bici e, ignorando quello che era un chiaro segno del destino, ho pensato che in fondo era abbastanza presto e avrei potuto anche tentare di andarci in auto.
Ebbene, per farla breve, scendo ad Abbiategrasso, prendo la macchina, arrivo là senza problemi di traffico (erano le quattro di pomeriggio) e vengo accolto fin dal parcheggio dai cartelloni pubblicitari con il cuore rosso che hai visto anche tu. Entro e vedo decine, anzi, centinaia di cuscini appesi al soffitto come tante ghirlande. Riesco a trovare il settore del negozio dove venivano venduti quei cuscini, mi avvicino, ne afferro uno e faccio per portarmelo via, ma… era legato ad una sbarra di acciaio!!! Provo con un altro e poi con un altro ancora, ma niente da fare! Erano tutti legati a quella sbarra da esposizione.
Senza demordere cerco una commessa e le chiedo se ci sono ancora dei cuscini in vendita. Lei mi guarda dubbiosa e poi si rivolge al suo responsabile che mi dà l'ormai scontato esito negativo. 'Ma come?', ho provato a domandare, 'Ci saranno appesi al soffitto almeno cento cuscini e ce ne saranno almeno dieci incatenati in esposizione e non se ne trova uno che sia disponibile per la vendita? Glielo spiega lei a mia figlia?'. Niente da fare, tutto quello che sono riuscito ad ottenere è stato l'invito ad andare nelle sedi di S. Giuliano o di Carugate.
Quindi, che mi dici? Non avrei dovuto dare retta fin da subito ai segni che il destino mi aveva mandato?”.